Maura Potì
- 21/11/2013 11:31:00
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@ Marco: si probabilmente è rivolta alla poesia, o a quel magico momento che mi fa sentire in connessione con il mondo esterno. Grazie per lapprezzamento. A presto. @ Lorenzo: tu dici che è questione di attenzione, e lo è senzaltro in questo mare di solitudine. Penso che manchi la volontà di condivisione, di un impegno al recupero del nostro patrimonio comune di valori, di sentimenti. E il senso di vuoto e di isolamento non aiuta lispirazione poetica. Grazie anche a te. Un abbraccio
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Marco Giovanni Mario Maggi
- 14/11/2013 20:40:00
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Cara Maura, la tua è una bellissima poesia rivolta, forse, alla poesia stessa. Mi piace molto il modo in cui scrivi, il tocco leggero ma intenso.
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Maura Potì
- 14/11/2013 11:37:00
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Ogni volta, ma proprio ogni volta, che mi arriva in posta la notifica col mittente "pietro.dimarco", mi aspetto di leggere il commento di un uomo! Ed è sempre una piacevolissima sorpresa incontrare la mia dolce Fiammetta. Sarò un pò stupida, o forse solo distratta? Grazie cara, un forte abbraccio
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Emilio Capaccio
- 13/11/2013 15:47:00
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Ammetto di essere poco lucido in questi ultimi giorni (che per un poeta potrebbe anche essere una cosa non del tutto malvagia, intendiamoci!), però a me sembra, avendo letto anche laltra poesia che hai pubblicato qualche giorno fa, che questo lungo esilio, ti abbia decisamente "rigenerata" in termini di creatività, in un modo del tutto ammirevole. Sono due splendide poesie, in particolare, di questa mi ha colpito la suggestione delle immagini e il modo di svelarti, lucido e penetrante, con quellonestà che ti caratterizza, ma anche con un tono più maturo e consapevole. Quello di cui tu parli (che in una sola parola può essere definita SERENITA)arriverà! oggi o domani, e forse in un modo imprevisto, attraverso canali che magari non ti saresti proprio aspettata. A volte noi "umani" (ma, è la nostra natura!) abbiamo il brutto difetto di sapere come andranno a finire le cose: analizziamo, desumiamo, traiamo conclusioni talmente inconfutabili, che se domani ci cade su una foglia staccata dal ramo dellImprevisto, si sgretola in un baleno tutto quello di cui siamo stati certi fino a quel momento, e quellimprevisto sembra dirci: - visto come ti ho fatto fare la figura del "fesso"? visto come ora sei felice? che fine hanno fatto adesso le tue sciocche convinzioni? - Allora, io suggerirei, onde evitare di fare queste "figuracce", di essere sempre "una pingue botte dottimismo", (senza badare alla linea!), pronti ai cambiamenti, a nuovi gesti, a nuovi linguaggi, aspettarsi il Bene da ogni parti si guardi intorno: è lunico modo che conosco per "fregare" quellImprevisto burlone.
Un abbraccio.
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